Un dottorato in ingegneria nucleare e due periodi di ricerca all'Università di Yale: nonostante i suoi titoli di studio Marialisa Stagliano ha avuto difficoltà a trovare un lavoro in Italia come ingegnere. In quasi un anno di ricerca, tutti i potenziali datori di lavoro insistevano per indirizzarla verso il settore vendite e marketing e non verso il campo tecnico e pratico più in linea con le sue competenze e aspettative professionali.
“Mi offrivano sempre una posizione nel settore vendite, perché sono una donna", dice. Durante un colloquio le è stato persino detto: "Sei carina, potresti essere assunta come responsabile del nostro reparto vendite e marketing".
Grazie a "Balance the Equation", un’iniziativa lanciata da GE con l’obiettivo di aumentare il numero di donne in posizioni tecniche, Marialisa ha trovato il lavoro giusto. È stata assunta da GE Healthcare come ingegnere sul campo, per installare e riparare ventilatori, monitor e macchine per l’imaging medico nucleare.
Le macchine per l’imaging molecolare, note come gamma camere, sono utilizzate nella diagnosi del cancro per tracciare piccole quantità di sostanze radioattive che vengono iniettate nel paziente per rilevare la presenza di tumori e altre patologie.
Marialisa lavora in circa 20 ospedali e molte cliniche della Toscana su macchine di imaging e gamma camera di GE Healthcare, come anche sui ventilatori, sui macchinari per l'anestesia e sugli strumenti di monitoraggio del paziente che misurano pressione, livelli di ossigeno, parametri cardiaci e altro ancora[1] [2] [3].
Quando arriva negli ospedali per lavorare sulle attrezzature, alcune persone rimangono stupite dal fatto che sia una donna. Marialisa racconta di non incontrare quasi mai donne che fanno il suo lavoro. Con addosso tutti i dispositivi di protezione, viene spesso scambiata per un'infermiera, e le è stato chiesto più volte perché abbia scelto di fare un lavoro "da uomo".
Secondo l'Eurostat, solo uno scienziato o ingegnere su tre in Italia è donna[4]. Marialisa è stata una delle poche donne a laurearsi nel 2018 nel suo programma di dottorato all'Università di Pisa, dove, un paio di anni prima, un professore le aveva detto categoricamente che non sarebbe mai diventata un ingegnere a causa del suo genere.
"Ora ci rido sopra, perché ho trovato un'azienda e dei colleghi che mi trattano esattamente allo stesso modo", dice Marialisa, oggi 31enne. "Non c'è nessuna differenza. Un lavoro non ha un genere... non è maschio o femmina".
GE ha quasi 174.000 dipendenti in più di 170 paesi[5]. A livello globale, il 32,1% del personale professionale di GE Healthcare è costituito da donne[6]. Come tutte le divisioni del gruppo, anche GE Healthcare ha un chief diversity officer che monitora e gestisce le iniziative per la parità di genere.
"In Italia, non è così comune che una donna voglia fare quello che faccio io", dice Marialisa. "Forse è una cosa culturale". Ringrazia la sua famiglia per aver incoraggiato il suo lato tecnico, ricordando che quando da bambina giocava con le bambole, non si limitava a vestirle ma costruiva loro anche dei mobili.
Oggi si assicura che l'attrezzatura di GE Healthcare sia installata in maniera conforme e funzioni correttamente. Utilizza strumenti altamente sofisticati per valutare i problemi, dice, ma il suo lavoro è pratico. Una volta identificato un problema, di solito "si prende il cacciavite e lo si ripara".
Un vantaggio di lavorare per GE Healthcare è che gli ingegneri sul campo e gli altri tecnici condividono informazioni e consigli a livello nazionale e globale, e lei ha la possibilità di imparare da esperiti di tutto il mondo.
Marialisa che vive ad Empoli, vicino Firenze, con il marito, ha iniziato a lavorare da GE Healthcare nel 2018 e ha completato il suo dottorato all'inizio del 2019. Prima e dopo la laurea ha lavorato su due progetti di ricerca, della durata di 3 mesi ciascuno, presso l’Università di Yale a New Haven, in Connecticut. Come ex-alunna, partecipa spesso a conferenze dell'Università di Pisa in qualità di rappresentante di GE Healthcare e racconta che gli studenti la riempiono di domande sulla sua carriera e sul suo lavoro quotidiano.
“Forse qualcuno sentendo la mia storia penserà: ‘Beh, se lei può farlo, posso farlo anch'io’”. Recentemente, proprio una studentessa l'ha contatta per ottenere uno stage presso GE Healthcare per la tesi di un master in ingegneria sul campo.
Il suo consiglio agli studenti: siate positivi, siate coraggiosi e circondatevi di persone che credono in voi. "GE? Credono in me", dice. "Sono stata molto fortunata".
Ma, aggiunge, la parte migliore del suo lavoro è sapere l’impatto che il suo lavoro ha sulle persone. Ricorda una volta in cui lei e un collega stavano riparando una gamma camera e bussarono alla porta. Una bambina di circa otto anni, malata di cancro, era lì per vedere il macchinario che sarebbe stato usato il giorno seguente per le sue analisi.
"Quella bambina era molto malata, così io e il mio collega abbiamo lavorato fino a tardi per riparare il macchinario", racconta. "Il giorno dopo, abbiamo chiamato il dipartimento e ci hanno detto che sì, era tutto a posto. La macchina funzionava perfettamente. Quel giorno mi sono sentita veramente orgogliosa del mio lavoro".
In questo periodo di pandemia, il personale degli ospedali e delle cliniche che riceve il suo aiuto per la manutenzione dei ventilatori prova sollievo nel vederla arrivare vista l’importanza di questi macchinari nella lotta contro il COVID-19. Il virus ha colpito duramente l’Italia, uccidendo più di 95.000 persone[7].
"Ricordo che una capo infermiera, durante i primi mesi della pandemia, venne da me e mi chiese quando la macchina sarebbe stata di nuovo pronta per un paziente", dice. "Tornò da me [più tardi quel giorno] e disse: 'OK, oggi potresti aver salvato una vita'".
[1] Johns Hopkins Medicine, Nuclear Medicine https://www.hopkinsmedicine.org/health/treatment-tests-and-therapies/nuclear-medicine
[2] GE Healthcare Ventilators https://www.gehealthcare.com/products/ventilators
[3]GE Healthcare Patient Monitoring https://www.gehealthcare.com/products/patient-monitoring/patient-monitors
[4] Eurostat, Women in Science and Technology https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/EDN-20200210-2
[5] GE 2020 Diversity Annual Report https://www.ge.com/sites/default/files/DiversityReport_02122021.pdf
[6] GE 2020 Diversity Annual Report https://www.ge.com/sites/default/files/DiversityReport_02122021.pdf
[7] World Health Organization, Italy, COVID Statistics https://www.who.int/countries/ita
