Nel campo dell’imaging senologico, la risonanza magnetica mammaria (RM) è spesso considerata il gold standard per l’accuratezza diagnostica. Ma è davvero sempre la scelta migliore? E cosa succede quando una tecnologia più accessibile e meglio tollerata dalle pazienti offre risultati comparabili?
La mammografia con mezzo di contrasto (CEM) sta guadagnando attenzione. Non si tratta di una novità assoluta, ma le evidenze più recenti - tra cui una sotto-analisi dello studio CONTRRAST condotto negli Stati Uniti su una popolazione diagnostica e una revisione mirata della letteratura - suggeriscono che sia giunto il momento di considerarla una seria alternativa alla RM.
Risonanza Magnetica: potente, ma non sempre praticabile
La RM con mezzo di contrasto è indubbiamente efficace, ma presenta diversi limiti:
- È costosa e non sempre disponibile, soprattutto in contesti periferici;
- Richiede tempi di acquisizione lunghi;
- Può essere controindicata per pazienti con impianti metallici o allergie al gadolinio;
- Non tutte le pazienti la tollerano: claustrofobia e discomfort sono fattori da non sottovalutare.
La RM abbreviata (AB-MRI) cerca di ovviare a parte di questi problemi, ma non risolve quelli legati a costi e accessibilità.
E allora, cosa può offrire la CEM in questo contesto?
CEM: una proposta concreta
La CEM utilizza un mezzo di contrasto iodato e un approccio a doppia energia, permettendo di ottenere immagini funzionali e morfologiche in un’unica seduta. È più rapida, più economica e generalmente meglio tollerata dalle pazienti.
Ma è anche efficace?
Lo studio CONTRRAST: dati alla mano
È stata condotta una sotto-analisi retrospettiva dello studio CONTRRAST per rendere l’analisi coerente con le indicazioni d’uso della tecnologia CEM SenoBright HD di GE HealthCare, che ne prevedono l’impiego in ambito diagnostico, ma non per lo screening. Per questo motivo, sono stati inclusi solo gli esami CEM e RM effettuati durante il percorso diagnostico o prima della biopsia, escludendo quelli eseguiti a scopo di screening.
Metodologia
- Popolazione: 88 donne, di cui 1 negativa, 44 con tumore benigno e 43 con tumore maligno.
- Procedura: Le immagini sono state lette in modo randomizzato da 12 radiologi con diversa esperienza nella lettura di esami CEM. Le letture includevano mammografia digitale (immagini a bassa energia della CEM), CEM completa, AB-MRI e RM completa.
- Endpoint statistico: L'analisi mirava a testare la non-inferiorità della CEM rispetto alla RM completa e all'AB-MRI, utilizzando un margine di non-inferiorità di -0.05 per la differenza tra le medie delle AUC dei lettori.
I risultati principali:
- AUC ROC: CEM = 0.88 | RM = 0.88 | AB-MRI = 0.87 | Mammografia digitale = 0.76
- Sensibilità: CEM = 88% | RM = 91%
- Specificità: CEM = 65% | RM = 63%
Interpretazione dei risultati
- La CEM ha mostrato una performance significativamente superiore rispetto alla sola mammografia digitale.
- La CEM è risultata statisticamente non-inferiore all’AB-MRI, e comparabile alla RM completa.
- Per la RM completa non è stata raggiunta la soglia statistica di non-inferiorità, il che suggerisce cautela nell’interpretazione comparativa.
È importante sottolineare che lo studio non era dimensionato per analizzare esclusivamente il sottogruppo diagnostico, quindi i risultati vanno letti in questo contesto.
Analisi dei sottogruppi
È stata eseguita un'analisi per sottogruppi basata sulla densità del tessuto mammario (denso vs non-denso) e sull’enhancement parenchimale di fondo (Background Parenchymal Enhancement - BPE). I risultati hanno mostrato che non vi erano differenze significative nella performance diagnostica tra CEM, AB-MRI e RM in nessuno dei sottogruppi analizzati, confermando la robustezza della CEM in diverse condizioni anatomiche.
E la letteratura? Conferma e amplia
Una revisione mirata della letteratura (TLR) conferma questi risultati in una varietà di contesti clinici e popolazioni di pazienti a livello globale.
Metodologia e scopo
La revisione ha seguito un processo rigoroso, con ricerche sistematiche sui database PubMed e Scopus a partire dal 1° gennaio 2018. I criteri di inclusione richiedevano che gli studi confrontassero la CEM con la RM in una popolazione diagnostica e includessero esami eseguiti con un sistema CEM di GE HealthCare. Il processo di selezione ha portato all'inclusione di quattro meta-analisi e sette studi clinici individuali.
Risultati delle meta-analisi
Le quattro meta-analisi, basate su 27 studi unici, hanno fornito stime aggregate che indicano una performance diagnostica comparabile tra CEM e RM.
Le conclusioni di queste meta-analisi indicano che, sebbene la RM possa avere una sensibilità leggermente superiore, la CEM tende a mostrare una specificità più elevata.
Risultati degli studi individuali
I sette studi clinici inclusi nella TLR confermano ulteriormente la performance diagnostica comparabile in contesti clinici e popolazioni diverse:
- 4 studi su 7 hanno riportato una sensibilità maggiore per la RM.
- 6 studi su 7 hanno riportato una specificità maggiore per la CEM (meno falsi positivi)
- 4 studi su 6 che riportavano l'accuratezza, hanno trovato la CEM più accurata.
- 2 studi su 3 che misuravano l'AUC hanno favorito la CEM.
Questi risultati sono coerenti con le conclusioni della sotto-analisi dello studio CONTRRAST e rafforzano la validità della CEM come strumento diagnostico.
Quindi, la CEM può sostituire la RM?
Questi risultati sono coerenti con la sotto-analisi del trial CONTRRAST e rafforzano la validità della CEM SenoBright HD come alternativa diagnostica alla RM efficace e accessibile, soprattutto nei contesti in cui quest’ultima è meno disponibile o controindicata.
Una tecnologia da includere nel percorso diagnostico
La CEM SenoBright HD si afferma come una soluzione diagnostica matura e validata, sostenuta da evidenze scientifiche solide e coerenti. Un’opzione concreta e affidabile, che merita attenzione da parte dei professionisti dell’imaging.
In un contesto sanitario orientato all’efficienza, all’equità e all’accessibilità, ampliare il ventaglio di strumenti disponibili è una scelta strategica. La CEM, oggi, è pronta a occupare un ruolo complementare e integrato nel percorso diagnostico.
Fonte: Whitepaper “Diagnostic accuracy of SenoBright HD compared to breast MRI and abbreviated breast MRI (AB-MRI)” – GE HealthCare, 2025.
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