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Diagnosi più accurate, cure più rapide: come l’intelligenza artificiale sta cambiando la cardiologia

I progressi nell’imaging e nell’intelligenza artificiale stanno potenziando le capacità dei professionisti sanitari di prima linea nella diagnosi e nel trattamento delle malattie cardiovascolari. In un contesto globale segnato dalla carenza di ecografisti, radiologi e personale clinico, l’adozione di tecnologie intelligenti rappresenta un’opportunità cruciale per migliorare gli esiti clinici e rendere l’accesso alle cure più equo ed efficiente.

Un’urgenza globale: l'impatto delle malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari (CVD) sono la prima causa di morte al mondo, con 20,5 milioni di decessi registrati nel 2023. Ogni 1,5 secondi si verifica una morte per cause cardiache, e oltre l’80% di questi eventi potrebbe essere evitato. Nonostante l'aumento dell'attività clinica, il sistema è in affanno: il 42% dei clinici sta valutando di lasciare il settore.

Diagnosi tardive, sintomi ignorati: il paradosso della cardiologia moderna

Il dolore toracico è uno dei sintomi più comuni delle malattie cardiovascolari ed è tra le principali cause di accesso ai pronto soccorso. Ogni anno, milioni di persone si presentano in pronto soccorso con sospetto infarto o scompenso cardiaco. Solo negli Stati Uniti, circa 1 milione di pazienti si reca al pronto soccorso per scompenso acuto, e oltre l’80% viene ricoverato. In Europa, nel 2021, 8,6 milioni di pazienti con patologie del sistema circolatorio sono stati dimessi dagli ospedali.

Il problema non è solo clinico, ma sistemico: la diagnosi arriva spesso troppo tardi, quando i sintomi sono già presenti da mesi. “Quasi la metà dei pazienti con scompenso cardiaco manifesta sintomi da tempo prima di ricevere una diagnosi,” sottolinea Karley Yoder, CEO Ultrasound Comprehensive Care di GE HealthCare. “Sebbene non esista ancora una cura risolutiva, è possibile prevenire molte complicazioni se la malattia viene riconosciuta precocemente.” 

“Il dolore toracico è tra i sintomi che osserviamo più di frequente nei pronto soccorso,” conferma Sarah Dunphy, infermiera certificata in Georgia (USA). “Le malattie cardiovascolari possono colpire chiunque. Più siamo in grado di riconoscerle e trattarle tempestivamente, maggiori sono le possibilità di intervenire in modo efficace.”

La carenza di ecografisti e radiologi: un collo di bottiglia globale

L’ecografia è uno strumento fondamentale per identificare le malattie cardiovascolari, ma l’accesso tempestivo è spesso ostacolato da tempi di attesa lunghi e carenza di personale specializzato.

Nel 2021, negli Stati Uniti sono stati eseguite 60 milioni di ecografie, con un aumento del 55% rispetto a dieci anni prima. Tuttavia, il numero di ecografisti è cresciuto solo del 44%. Nel Regno Unito, la situazione è ancora più critica: ci sono meno di 2.000 ecografisti a tempo pieno, e un terzo di loro è vicino alla pensione. “Ogni ospedale racconta la stessa storia: siamo sotto organico, esausti, non ci sono abbastanza ore nella giornata,” spiega Yoder.

Aspettare che un tecnico esegua l’esame e che un cardiologo lo interpreti può significare letti occupati inutilmentedimissioni ritardate e ulteriore pressione sul sistema sanitario. Una possibile soluzione? Formare e dotare il personale di prima linea con strumenti per l’imaging cardiaco, così da accelerare la diagnosi e migliorare la gestione dei pazienti. 

Tecnologia al servizio del personale: diagnosi in tempo reale

Per affrontare questa crisi, GE HealthCare ha sviluppato un algoritmo AI integrato in un dispositivo ecografico palmare, progettato per semplificare il workflow cardiologico. Il dispositivo tascabile guidato dall'AI, consente a infermieri e operatori non specialisti di eseguire valutazioni cardiache di base direttamente al letto del paziente.

“Se posso contribuire a creare software che semplifica la diagnosi, più persone potranno scoprire la propria condizione in tempo,” afferma Nicolas Poilvert, machine learning architect di GE HealthCare e tra gli sviluppatori dell’algoritmo integrato. 

Workflow più snelli, diagnosi più rapide

L’adozione diffusa di ecografi palmari può alleggerire i laboratori di ecocardiografia, permettendo agli specialisti di concentrarsi sui casi più complessi. Una valutazione cardiaca con dispositivo palmare può essere completata in meno di 5 minuti, contro i 15–30 minuti di un ecocardiogramma tradizionale. “Stiamo costruendo un tessuto digitale che collega ogni fase del percorso di cura,” spiega Eigil Samset, General Manager Cardiology Solutions di GE HealthCare.

Accesso esteso: dalla città al territorio

Questi strumenti intelligenti stanno ridefinendo l’accesso alle cure, soprattutto in contesti rurali o con risorse limitate. In molte comunità, gli operatori sanitari utilizzano dispositivi ecografici palmari insieme a piattaforme di tele-ecografia, collaborando in tempo reale con specialisti a distanza.
“Stiamo già riuscendo a evitare un numero significativo di ricoveri urgenti,” afferma la Dr.ssa Nabila Laskar, cardiologa e ricercatrice presso uno dei principali NHS Trust di Londra. 

Una visione per l’equità: diagnosi ovunque, per tutti

Yoder immagina un futuro in cui la tecnologia renderà le cure più accessibili e tempestive.
Una donna che vive in una zona rurale non dovrà più percorrere ore di viaggio per sottoporsi a un’ecografia in gravidanza. Un’infermiera potrà escludere lo scompenso cardiaco in pochi minuti. E un operatore sanitario, grazie a un dispositivo tascabile guidato dall’intelligenza artificiale, sarà in grado di diagnosticare precocemente, intervenire rapidamente e salvare vite.

Tecnologia che ascolta: il valore umano dell’informazione

Per professionisti come Sarah Dunphy, queste innovazioni rafforzano la fiducia clinica e migliorano il rapporto con i pazienti. 
“Avere accesso immediato a informazioni utili mi permette di offrire cure più rapide e rassicuranti. Voglio che ogni paziente si senta ascoltato, protetto e seguito con attenzione,” afferma.

* Le dichiarazioni di Dr. Nabila Laskar si basano sulle sue opinioni personali e sui risultati ottenuti nel suo specifico contesto clinico.