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Una cura per tutti: innovazione, formazione e una visione condivisa contro il cancro

Dal tumore al seno al tumore alla prostata, il carico globale del cancro è distribuito in modo diseguale: la tecnologia e le collaborazioni internazionali possono colmare il divario.

Un carico distribuito in modo diseguale

Il cancro continua a rappresentare una delle principali cause di morte nel mondo, ma il suo impatto è tutt’altro che uniforme. I Paesi a basso e medio reddito (Low Medium Income Countries, LMIC) registrano il 57% dei nuovi casi e oltre il 65% dei decessi. Nei tumori pediatrici, il divario è ancora più marcato: la sopravvivenza a cinque anni supera l’80% nei Paesi ad alto reddito, ma scende sotto il 30% nei LMICs. E mentre l’incidenza globale del cancro cresce, nei paesi con basso indice di sviluppo umano i nuovi casi sono destinati a più che raddoppiare entro il 2050, passando da circa 800.000 nel 2022 a oltre 2 milioni.

Tecnologie che trasformano la diagnosi e il trattamento

Nei Paesi ad alto reddito, investimenti in prevenzione, screening e diagnosi precoce hanno migliorato significativamente gli esiti clinici. L’imaging avanzato consente diagnosi più accurate, gli strumenti digitali velocizzano l’analisi dei referti e l’intelligenza artificiale supporta decisioni cliniche più informate. La medicina di precisione sta ridefinendo i percorsi terapeutici, rendendoli più personalizzati ed efficaci.

Teranostica: una svolta nella medicina di precisione

Tra le innovazioni più promettenti spicca la teranostica, che combina diagnostica molecolare e terapia con radionuclidi. Questa tecnologia consente di colpire selettivamente le cellule tumorali, preservando i tessuti sani. Nel tumore alla prostata, ad esempio, la teranostica sta già trasformando l’esperienza terapeutica, migliorando gli esiti e riducendo gli effetti indesiderati.

Tumore alla prostata: il ruolo della diagnostica avanzata

Con 1,5 milioni di nuovi casi nel 2022, il tumore alla prostata è il secondo più comune tra gli uomini. La diagnosi precoce è cruciale, ma i metodi tradizionali - come test PSA, risonanza magnetica e biopsie invasive - possono portare a diagnosi errate o trattamenti non necessari. Oggi, tecniche più avanzate come la biopsia con tecnica fusion (una procedura avanzata che integra l’uso della risonanza magnetica multiparametrica con l’ecografia durante il processo di biopsia della prostata) permettono di distinguere tra tumori aggressivi e a crescita lenta, favorendo piani terapeutici più mirati. Estendere l’accesso a queste tecnologie nei LMICs potrebbe avere un impatto significativo sugli esiti clinici.

AI e digitalizzazione: soluzioni scalabili per l’equità

Nei LMICs, dove persistono carenze di personale, infrastrutture e risorse, l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’accesso alle cure. L’OMS ne evidenzia il ruolo nella sorveglianza epidemiologica e nella gestione dei sistemi sanitari. La Gates Foundation finanzia progetti di ecografia assistita da AI per operatori non specializzati. Attualmente, molti LMICs utilizzano solo il 5% dei propri dati sanitari: la digitalizzazione potrebbe generare fino a 11 miliardi di dollari di risparmi nel solo continente africano entro il 2030.

Una risposta globale: politiche e studi di impatto

Per affrontare le disuguaglianze, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha adottato una risoluzione che invita gli Stati membri a investire in imaging medico e formazione. Secondo uno studio della Lancet Oncology Commission, colmare le carenze in diagnostica e qualità dell’assistenza potrebbe evitare fino a 9,55 milioni di morti causate da 11 tipi comuni di cancro nel corso di dieci anni.

Rafforzare la capacità di diagnosi e trattamento nei LMICs è fondamentale,” afferma Roland Rott, presidente e CEO Imaging presso GE HealthCare. “Questo richiede sforzi collaborativi tra fornitori di tecnologia, governi, organizzazioni internazionali, professionisti sanitari, banche di sviluppo, fondazioni e ONG. Migliorare l’accesso e gli esiti è la chiave per affrontare i principali gap assistenziali.

Thera4Care: un modello europeo di collaborazione

Un esempio concreto di collaborazione multisettoriale è Thera4Care, un’iniziativa da 25,3 milioni di euro che mira ad ampliare l’accesso alla teranostica in Europa. Il progetto, in cui GE HealthCare ha un ruolo fondamentale, coinvolge 29 partner tra università, ospedali, PMI e associazioni di pazienti. Sostenuto da un finanziamento UE da 14 milioni di euro, Thera4Care punta a potenziare sia la capacità produttiva che l’innovazione tecnologica, per rendere disponibili su larga scala soluzioni radiologiche personalizzate.

Thera4Care è un esempio virtuoso di come partner accademici e industriali possano unirsi per promuovere una cura del cancro più connessa, personalizzata e compassionevole,” afferma Ben Newton, General Manager Oncology Solutions di GE HealthCare. “Il nostro obiettivo comune è migliorare la prontezza dei sistemi sanitari per questa nuova frontiera della medicina di precisione.

Collaborazioni globali e impatti locali

In tutto il mondo, aziende, università e governi stanno mettendo a fattor comune pratiche e tecnologie per migliorare la diagnosi e il trattamento. Per rispondere alla crescente domanda di servizi radiologici, i professionisti sanitari si stanno formando nella produzione e somministrazione di radioisotopi, nella medicina nucleare e nell’uso di tecnologie come PET/CT e SPECT/CT.

Il programma Rays of Hope dell’IAEA supporta i Paesi nell’introduzione della medicina nucleare, offrendo formazione, consulenza tecnica e supporto alla sicurezza radiologica.

I progressi che stiamo vedendo con Rays of Hope, grazie alla collaborazione con aziende leader come GE HealthCare, sono incoraggianti” ha dichiarato Rafael Mariano Grossi, Direttore Generale dell’IAEA. “Il loro supporto contribuirà a salvare vite.

In Tanzania, dove la mortalità per tumore al seno è del 50%, GE HealthCare e RSNA portano mammografia avanzata e formazione ai radiologi del Muhimbili National Hospital. In Kenya, è stato inaugurato il primo centro pubblico di imaging molecolare presso il Kenyatta University Hospital. In Indonesia, il Dharmais National Cancer Center sta formando esperti per la produzione e distribuzione di isotopi nucleari, estendendo l’accesso a una popolazione di oltre 270 milioni di persone distribuita su 17.000 isole.

Una visione condivisa per il futuro della sanità

Il World Economic Forum ha delineato una visione strategica per la sanità globale al 2035, fondata su collaborazione pubblico-privata, modelli di finanziamento innovativi e condivisione delle competenze. Secondo GE HealthCare, la combinazione di tecnologia accessibile, formazione continua e finanziamenti sostenibili può finalmente affrontare il fardello globale del cancro, offrendo a più persone una possibilità concreta di sopravvivenza e una prospettiva di futuro.

La collaborazione tra pubblico e privato permette di tradurre la ricerca in pratica clinica,” conclude Mark Stoesz, Presidente Enterprise Solutions & Partnerships, International, GE HealthCare. “Condividendo risorse ed expertise, possiamo offrire a più pazienti oncologici una reale possibilità di guarigione.