Secondo un rapporto del National Institute of Mental Health, circa il 31,1% degli americani sperimenterà nel corso della propria vita almeno un disturbo d'ansia.1 Secondo quanto riportato dall'Anxiety and Depression Association of America, questi disturbi a volte possono causare sintomi che sottendono problemi cardiovascolari, come l’aumento (anche solo percepito) della frequenza cardiaca, fiato corto e dolore toracico. 2
Inoltre, determinate manifestazioni dei disturbi d’ansia possono portare ad una lettura anomala dell’ECG. L’ansia preesistente e persino l’agitazione legata all’esecuzione dell’esame, possono essere fattori che contribuiscono a determinare falsi positivi per irregolarità del ritmo o altre anomalie.
Alla luce di questo, come distinguere i problemi cardiaci dai cambiamenti legati a uno stato d'ansia temporaneo? Sebbene la ricerca sia variegata, diversi casi di studio sottolineano l'importanza di una lettura più attenta dell'ECG, oltre che, quando possibile, un'anamnesi del paziente per la valutazione dei fattori di rischio rilevanti.
Dal momento che sono molte le persone che si trovano a convivere da diverso tempo con un alto livello di stress legato non solo alle condizioni economiche ma anche alla pandemia - nota per essere, tra le altre cose, causa di danni cardiaci duraturi - aumentare il livello di attenzione nell'interpretazione dell'ECG può rivelarsi ora più importante che mai.
Risultati anomali dell'ECG causati dall'ansia
L'ansia, sia essa legata all’esame o ad una condizione cronica, può essere associata ad alcune anomalie dell'ECG, inclusa l'inversione dell'onda T. Le inversioni sono un tema comune di discussione negli studi che analizzano i pazienti che soffronto di disturbi mentali. In uno studio dell'American Journal of Cardiology, gli autori hanno notato che l'ansia e la depressione influenzano l'inversione dell'onda T in modi opposti: la depressione risulta in una maggiore probabilità per la persona di presentare inversioni dell'onda T, mentre l'ansia riduce questa probabilità.3
Inoltre, alcuni trattamenti per l'ansia a dosi elevate o regolari possono determinare un prolungamento dell'intervallo QT, il che ha portato gli autori di Archives in Medical Science a raccomandare la sorveglianza di routine dei pazienti trattati con antidepressivi triciclici, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e altre terapie.4
Nei pazienti che non hanno nella propria storia clinica episodi di ansia o altri problemi di salute mentale, il nervosismo a breve termine può comunque avere un impatto sulla lettura dell'ECG. In un caso di studio dell'Egyptian Journal of Critical Care Medicine, questo stato di angoscia ha portato alla segnalazione di quadrigeminismo in tutte le derivazioni ECG.5 Il paziente, un maschio di 28 anni in buona salute, manifestava infatti agitazione al pensiero di poter ricevere delle scosse dalle derivazioni. Una volta aiutato il paziente a mantenere la calma, l’operatore ha effettuato un ECG di follow-up, ottenendo risultati completamente normali.
Tuttavia, per quanto sia importante per i medici familiarizzare con queste potenziali irregolarità, è anche fondamentale capire quali variazioni dell'ECG hanno meno probabilità di essere legate a ansia preesistente o a breve termine. Come hanno sottolineato gli autori in un articolo pubblicato su Frontiers in Neuroscience, ci sono poche prove che l'ansia o la depressione possano generare anomalie nell'ampiezza dell'onda T o nell'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca (QTc).6
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L’avvento di dispositivi ECG intelligenti
Gli ECG indossabili, come quelli che si trovano negli smartwatch e nelle app mobile, sono recentemente diventati di estrema popolarità. Questi ECG possono essere utilizzati per gestire i pazienti con ansia, poiché sono stati progettati per rilevare, monitorare e ridurre i sintomi dei disturbi d'ansia.
Tuttavia, una revisione della letteratura in Brain Sciences che ha analizzato la ricerca che coinvolge questi dispositivi, ha rivelato prove contrastanti e inaffidabili a sostegno del loro utilizzo.7 Gli autori hanno sottolineato che sono necessarie ulteriori ricerche in quest'area.
Quando i pazienti utilizzano ECG indossabili, i risultati potrebbero avere un’attinenza poco chiara con l'effettivo cambiamento della forma d'onda. Questi dispositivi potrebbero essere utili, ma non del tutto clinicamente rilevanti fino a quando non si saprà di più sulle loro applicazioni nella gestione dell’ansia e nella risposta cardiaca.
Mitigazione dei rischi della refertazione
Quando possibile, sarebbe auspicabile combinare un’attenta valutazione medica del paziente e delle sue condizioni fisiche e mentali con un ECG a 12 derivazioni. Di fronte a una storia clinica con episodi di ansia o depressione, si raccomanda una stretta sorveglianza, in particolare (ma non solo) per i pazienti che assumono farmaci.
Gli operatori sanitari dovrebbero inoltre essere consapevoli di come i test ECG possano avere un impatto emotivo sui pazienti presso il punto di cura, soprattutto quando lo stress è già elevato come nel caso della pandemia COVID-19. I cavi possono intimorire alcune persone e, come per il paziente egiziano, possono generare paura di scosse elettriche o altro. I medici dovrebbero essere una presenza rassicurante, compensando così misurazioni cardiache temporanee che potrebbero influenzare la diagnosi. Dovrebbero inoltre rieseguire l'ECG in caso di anomalie legate a fattori di stress a breve termine.
Insomma, non ci sono prove che l’ansia abbia un’influenza diretta sulla lettura dell'ECG, ma gli episodi di STEMI (ST-segment elevation myocardial infarction) non rilevati e le diagnosi etichettate come semplice “stato di preoccupazione” (in particolare tra le donne che sono più inclini all'ansia), sottolineano che adesso, ancor più di prima, attenzione e diligenza possono fare la differenza.
Bibliografia:
- National Institute of Mental Health, Mental Health Information Statistics. Prevalence of Any Anxiety Disorder Among Adults. https://www.nimh.nih.gov/health/statistics/any-anxiety-disorder
- Anxiety & Depression Association of American. Am I having a panic attack or a heart attack? https://adaa.org/living-with-anxiety/ask-and-learn/ask-expert/how-can-i-tell-if-i%E2%80%99m-having-panic-attack-or-heart-atta
- Whang W et al. Relations between depressive symptoms, anxiety, and T wave abnormalities in subjects without clinically-apparent cardiovascular disease (from the multi-ethnic study of atherosclerosis [MESA]). American Journal of Cardiology. Dec 2014; vol. 114 (iss. 12): 1917-1922. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4270832/
- Aronow W and Shamliyan T. Effects of antidepressants on QT interval in people with mental disorders. Archives of Medical Science. May 2020; vol. 16 (iss. 4): 727-741. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7286318/
- Elsayed Y M H. An electrocardiographic anxiety-induced quadrigeminy and re-assurance. The Egyptian Journal of Critical Care Medicine. Apr 2018; vol. 6 (iss. 3): 21-23. https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2090730318300082
- Hu M X et al. Association between depression, anxiety, and antidepressant use with T-wave amplitude and QT-interval. Frontiers in Neuroscience. Jun 2018; vol. 12: 375. https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fnins.2018.00375/full
- Elgendi M and Menon C. Assessing anxiety disorders using wearable devices: Challenges and future directions. Brain Sciences. Mar 2019; vol. 9 (iss. 3): 50. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6468793/
